La conversione in palestra di un edificio industriale carico di intense memorie storiche, si è rivelata sin dall’inizio una sfida stimolante e impegnativa. Due funzioni così contrastanti hanno portato alla definizione di un atteggiamento progettuale netto che si è tradotto nel recupero dei volumi esistenti più significativi e nell’innesto di un volume vetrato capace di accogliere il nuovo campo da pallavolo. Con pochi e semplici gesti compositivi e con un calibrato uso dei materiali, si sono voluti rendere immediatamente distinguibili i nuovi corpi da quelli recuperati. I nuovi volumi sono caratterizzati da strutture in acciaio e vetro, richiamando le serre che furono tra le produzioni più rilevanti della fonderia. La copertura del campo da pallavolo è dotata di pannelli fotovoltaici-frangisole, in grado di auto-produrre l’energia elettrica necessaria per l’intero complesso.


 

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